#1 - Prendere un caffettino insieme
O di riferimenti a persone esistenti o a fatti realmente accaduti che non sono puramente casuali
Raga, potrete pensare che questa sia l'ennesima follia destinata a fallire in due settimane, ma anche se fosse va bene così.
E poi è la mia umile risposta a un progetto di cui da tempo si discute con VELM - alcune tra le mie più care amiche (si, abbiamo un acronimo).
L'idea era ambiziosa, tipo una newsletter, che poi è stata esasperata a magazine volando direttamente nell'iperuranio.
Per ora nessun cantiere aperto, ma a me è rimasta un po' la cosa...
...ed ecco la mia umile risposta. Un tentativo di razionalizzare i millemila spunti che ho sotto tiro. Niente di serio.
D'altra parte come ho appreso a modo mio da quei cuori di Teatro Ebasko quest'estate, tutto può essere esercizio creativo.
È un po' come prendere un caffettino insieme, a qualcuno potrebbero mancare delle reference ma a conti fatti va bene così. L'importante è capire il senso.
Cosa volevo dire?
L'altro giorno ho preso ispirazione dalla Vivi, che si è fatta coraggio ed è andata da sola a teatro, per andare finalmente a fare colazione per fatti miei in un baretto in zona Vittorio Emanuele (nessuno, per non so quale motivo, vuole mai spingersi in quelle zone. Chissà poi perchè).
Non sono solita fare colazione al bar, figuriamoci da sola. Però sono megafan dei lievitati, lo sanno tutti, e avevo adocchiato questo bar molto nord Europa, molto linee pulite, arredamento semplice, legno chiaro, muri bianchi eccetera eccetera. E raga, scrivevano sul vetro dell’ingresso il tuo nome per metterti in lista d’attesta con un pennarellino bianco, tipo Amelie…
Beh, il profumo era top, l’aspetto era top, io ho fatto un gran sorriso e ho ordinato al tavolo un cappuccio con la consueta spolverata di cannella e il cinnamon roll più morbido mai esperito in territorio romano. Poi, una volta servita, ho chiesto pure una pasta salata con brie, pera e - credo - timo.
Si vede ero in un momento dream big or go home.
In allegato foto smangiucchiata e con prezzi:
Folle che il cappuccino costi più del cinnamon roll? Si.
Still. Era tutto molto profumato e molto buono. Devo lavorare sul godermi il momento e fregarmene della fila che nel frattempo si forma fuori, ma intanto direi ottimo lavoro.
Dopodichè, a proseguimento del mio idillio, sono finalmente andata alla Galleria Nazionale a vedere Emilio Isgrò e a rivedere Marcolì, che non beccavo forse da Natale dell’anno scorso.
Ho trovato in forma sia Emilio che Marco. Abbiamo riso della wittiness di Isgrò, abbiamo chiacchierato passeggiando tra i più grandi del ‘900 (e oltre) come fossimo a casa nostra, e abbiamo fatto ape disquisendo di ricerca in campo artistico, dignità di pubblicazione e piani per il weekend a venire.

Ovviamente post museo ci siamo fatti un giretto nel bookshop, e ovviamente avrei portato a casa con me un sacco di cose.
Qui due spunti su cui mi sono soffermata per più di due minuti:
Emilio Isgrò - Autocurriculum
Lui geniale, decide di scrivere della sua vita (222 pagine), e di intitolare il libro in questo modo. Penso a quanto sarebbe bello potersi prendere la libertà di consegnare un libro al posto che un foglio ai recruiter, valorizzando per bene tutto quello che c’è da valorizzare. E mi piace anche pensare che, soprattutto per un artista, tutto ciò che costituisce una persona (il suo bagaglio, le sue origini, la sua storia, le sue esperienze…) in qualche modo entra nella sua arte e nel suo lavoro. Quindi la sua presentazione più accurata è, meglio è. Abundansia.
Hans Ulrich Obrist - Fare una mostra
Forse un titolo banale, ma Hans mi piace molto, mi incuriosisce. È un critico d’arte e un curatore di mostre, ma ogni volta che ne sento parlare è per via di qualche progetto più o meno collaterale che abbraccia la sua vita più che il suo lavoro in senso stretto. Forse per deformazione professionale ha compreso la sua vita tra i suoi progetti curatoriali. È un fatto molto affascinante, direi.
Comunque, ho aperto il libro a caso e ho letto due frasi, appuntandomi mentalmente che prima o poi toccherà leggere anche questo.
Oggi è il compleanno di Lav. Ci ha invitati a vedere uno spettacolo che sogno di vedere da mesi, scrivendoci così:
“vorrei coccolarmi e coccolarvi. l’idea è di offrirvi il biglietto di uno spettacolo di cui mi sono innamorata quanto l’ho visto in forma di primo studio. si intitola Gotico Mediterraneo, è di Sergio Beercock, che ci coinvolgerà in un rito fatto di voci (anche le nostre, pure se siete stonati)”.
Già mi aveva mandato dei video-preview mesi orsono di quello che fu lo studio. Le aspettative sono molto alte. Potenzialmente da quel che ho sentito sarà come una meditazione… e io adoro le meditazioni.
Si vedrà.
Esercizio creativo della settimana:
Prendermi due ore per scrivere una motivation letter per un progetto assurdo allucinante in Lapponia. Consiglio a tutti di scrivere e provare a raccontarsi ogni tanto.
Cose da approfondire:
Marco mi ha incuriosita parlandomi di Mario Giacomelli, un fotografo del novecento che toccherà spizzarsi per benino
(che richiederà uno studio accurato).
Per la rubrica cose a caso:
Mi autoproclamo la regina delle subordinate.
Vorrei una moka Bialetti Rosa.
Sto cercando un paio di scarpette da ballerina per halloween.
In conclusione - momento lamentela:
Comunque volevo dire che nello scrivere, i miei file, per varie ragioni che non starò qui a spiegare (più o meno dipendenti da me), si sono eliminati più di una volta. Ho dovuto riscrivere tutto con grande zelo e qualche porcone. Ah e ho anche perso diversi battiti perchè questa piattaforma pare salvi in automatico, ma a un certo punto non trovavo la bozza, pensavo di aver riperso tutto… Insomma un po’ un incubo.
E nient, volevo lamentarmene.
Ciao