#27 - Toccata e fuga
O di riferimenti a persone esistenti o a fatti realmente accaduti che non sono puramente casuali
Ciao a tutti e buona domenica!
Oggi me ne sto a letto con le serrande abbassate a ricaricarmi, cascasse il mondo, cascassero tutte cose. Rientro da una toccata e fuga al mio precious comune di residenza - Peschiera Borromeo - dove, tra le altre cose, ho riabbracciato le mie nonne, ho passeggiato con un amico con cui non uscivo dalle superiori, e ho fatto quel giochino divertente che prevede di informarsi, sfilare pancia in dentro e petto in fuori nei corridoi di una scuola elementare, e ricevere degli adorabili fogliettini colorati che ti fanno una domanda a crocette, tu rispondi quello che vuoi e poi li butti in dei mega scatoloni. Un gioco al quale mi avrebbe fatto piacere giocare in molti di più.
Tante emozioni si sono shakerate ben bene all’interno del mio piccolo corpicino, tant’è che sono esausta, e siamo pure nel pieno del periodo degli addii estivi qua a Roma. Aiut.
Una delle cose che mi da più soddisfazione
In ogni caso, in questi giorni, il mini rientro è stato un pretesto per fare una delle cose che mi da più soddisfazione - e se potessi fare valige per professione firmerei subito - ovvero combinare fantastici outfit e farli entrare tutti nel mio cubotto da viaggio, articolo che sponsorizzo sempre. Non mi stancherò mai di incensarlo e ho tanti bei ricordi con lui, tra cui il mio primo workshop informale da conduttrice: l’anno scorso in Calabria ho intrattenuto un gruppetto (so che qualcuno è qui e sta leggendo) di amici pre-momento dei saluti con un live workshop sul minimalismo e l’efficienza nei bagagli. È stato un episodio glorioso.
A voi un assaggio esemplificativo non richiesto di pulizia e compattezza:



Relax by the pool
Poipoipoi ho passato una giornata con la Zu di assoluto completo relax by the pool - giornata in cui avrei sperato di prendere del sole ma che alla fine è stata godibilissima proprio perchè il sole non ha eccessivamente rotto le balle. In questa occasione ho avuto modo di riavere per le mani (grazie mamma) una rivista di moda - articolo che da più piccola amavo avere con me in viaggio, e che commentavo con una penna se qualcosa mi ispirava, mi raccapricciava o mi colpiva. È stato molto divertente, e in più ho finito (grazie Zu) il mio primo sudoku sulla settimana enigmistica, e sfido chiunque a dire lo stesso perchè oggettivamente quelli son più difficili degli altri…


Tire vuol dire pneumatico
Lunedì - che cavolo mi sembra già passata una vita - Gianma si è laureato e ho potuto finalmente assistere alla mia prima discussione di laurea in ingegneria. Momento di grandi emozioni benchè da remoto e benchè io non abbia capito granchè (su una scala da zero a cento credo 7) pur avendo ricevuto in diversi momenti dell’anno passato spiegazioni particolareggiate su dettagli dell’aerodinamica del veicolo che non sapevo nemmeno esistessero.
Però ho scoperto che pneumatico (gomma, ruota…) si dice tire, che anche grandezze che sembrano infinitamente piccole possono fare la differenza e che i render che simulano il flusso d'aria che investe un veicolo fanno dei giochi colorati pazzeschi:
Accanimento della commissione durante la discussione, attimi di fiato sospeso, ma alla fine tutto bene: folla in delirio.
Inequalities: un pugno in faccia necessario
Saltando di palo in frasca, sono stata alla 24esima Triennale di Milano e ce ne sarebbe da parlare per ore e ore e ore.
Manifestazioni come biennali, triennali, quadriennali e simili hanno l’obiettivo di inquadrare a livello internazionale lo stato di un preciso settore. La Triennale di Milano ha un focus sul design e sull’arte, e ogni tre anni sceglie un macrotema e lo sviscera utilizzando prevalentemente questi strumenti - design e arte.
Ebbene questa edizione tra infografiche, opere site specific, progetti di architettura e urbanistica, video, performance, spazi interattivi e chi più ne ha più ne metta ha sottolineato una quantità di ingiustizie, di incoerenze, di squilibri in questo mondo da far girare la testa.
L’esposizione è grande e va visitata idealmente in più puntate (esistono biglietti apposta), con calma e con la consapevolezza che sarà distruttiva emotivamente - come un telegiornale se guardato senza annebbiare l’empatia.
In particolare ho avuto un crollo davanti a questa immagine - banale e con un’estetica da picsart 2010, ma dopo più di un’ora a leggere informazioni, dati e immagini su povertà, emissioni, guerre, disboscamenti, estinzioni, leggi discriminatorie (…) ho pensato che nonostante tutto io quest’estate sarò lui sulla destra e mi sono sentita una merda.
Questa mappa e altre mille su conflitti, disparità di genere, incidenza di malattie nei quartieri ricchi e poveri delle città, naturalmente con fonti segnate che ero troppo in un turbine per documentare, sono solo parte degli stimoli nelle sale.
Di solito consiglio cose a mio avviso meravigliose, ma in generale penso che sia importante avere anche questo tipo di momenti di consapevolezza e di riflessione, che possano essere utili a migliorarsi per quanto possibile e a ragionare su che razza di persone si voglia essere. E a questo proposito tra l’altro:
Gestire una sensazione di impotenza
In effetti è da quando sono piccola che soffro quando sono impotente davanti alle ingiustizie. E sto tanto male quando mi soffermo sulle sofferenze altrui e non posso concretamente dare una mano.
Naturalmente ho molto compreso il senso di impotenza, frustrazione e dolore di Raffaella, un’altra delle infinite insegnanti di yoga nel mio parterre, davanti a una guerra che sta annientando un intero popolo.
Ha fatto quello che poteva: ha raccolto una serie di anime buone e organizzato un palinsesto di lezioni online a offerta libera. E non è niente, ma mi ha fatta sentire meno sola nello scoramento. Quindi vi metto qui il link nel caso voleste contribuire e magari anche sgambettare un po’.
L’abbinamento - giochino finale
Per finire, e ridistendere un po’ gli animi, vorrei coinvolgervi in una piccola missione, ovvero abbinare un vino a questa canzone:
La mia expertise in fatto di vini è limitata, ma tra i miei amici so bene chi considerare guru e chi chiamare in caso di necessità.
Ho ascoltato diverse volte la canzone, ci sono pure un pochino entrata in fissa: per quello che ne so per me è un bianco tannico (quindi dev’essere asprino e allappare), ma chiaramente non so che vini siano bianchi e tannici e non voglio chiederlo all’AI. Quindi sotto a chi tocca, troviamolo per favore perchè poi vorrei vivere l’experience di ascoltarla col vinello e dire (o pensare) che è proprio tutto come deve essere.
Grazie a chi contribuirà, a chi non contribuirà, a chi è arrivato fin qua.
Baciotteri,
Chiara