#29 - Gentilezza e granita catanese
O di riferimenti a persone esistenti o a fatti realmente accaduti che non sono puramente casuali
Ciaoooo!
Sta mattina ho visto l'alba! Sono le 8:25 and I'm minding my business sul bus in direzione Avellino - una nuova avventura iniziata giorni fa, quando mi sono trovata all'improvviso in un gruppo whatsapp che si chiama "Il Serpenton".
È tutto vero:
Questa settimana l’ho passata prevalentemente in casa: fuori si schiatta, un sacco di call, lavori da portare avanti prima di gite e progettini vari…
Insomma noiosetta ma posso dire di aver celebrato comunque qualche mini conquista, tipo:
la restaurazione delle cenette in balcone in sedia a dondolo,
l’inaugurazione del rituale da seienne dello yogugelato - non essendo una grande fan del gelato e provando il brivido della convenienza, ogni anno mi diverto a congelare uno yogurt alla volta con un cucchiaino dentro e poi mangiarlo come se fosse un magnum (e non mostrerò qui fieramente un esito di questa prelibatezza solo perchè devo ancora affinare il design della cosa),
l’occasione di mostrare con un pretesto futile a una ragazza conosciuta lo scorso anno a Potenza le piastrelle del “mio” bagno “personale”, che sono splendide e sono di Fornasetti - designer che per molti versi mi fa impazzire.
Sembrano due scaffali di libreria, con soprammobili e volumi sui quali si leggono pure dei titoli: c’è la Commedia, c’è il Decameron, c’è un libro delle ore…Non lo so se si percepisce la bellezza… La signora Fiorellino aveva un grande stile, e io sono stata molto fortunata.
Due paroline sole su Temporale
Volevo solo dire due paroline su Temporale, che è il titolo di quest’anno del festival al quale accennavo la scorsa volta.
C’è stato in generale dell’entusiasmo: ho rivisto persone, ho visto (e sentito) un po’ di arte che non fa mai male, ci sono state occasioni di dibattito, pettegolezzo, abbracci… È stato molto bello.
In più chi mi conosce sa che mi piacciono i dietro le quinte: avere l’occasione di commentare tutto con gli addetti ai lavori è una roba, girare per i camerini, in regia, in retropalco… uuuh! Un parco giochi!
Insomma diciamo che arrivare a teatro e trovare il mio badge e la mia poltroncina lusinghiera mi ha fatta sentire a casa mia. Le persone coinvolte hanno fatto il resto.
Qui stavamo per entrare a uno spettacolo - Venire Meno di Collettivo Oltremarea - che ragionava sul fenomeno tutto al femminile, tanto spiacevole quanto radicato, dell’orgasmo simulato ✌🏼
Argomento, mi rendo conto, non da tutte le occasioni, ma comunque troppo sottovalutato: dovremmo organizzare un bel Q&A, una tavola rotonda, un incontro informale, inventare un bel titolo e renderlo divertente.
In ogni caso aspetto il parere di Dario che se l'è visto con me e Sabri, e resto a disposizione per confronti sul tema con gran curiosità e apertura mentale.
Granita catanese
Saltando di palo in frasca, venerdì parlavo con Sabri di quel posto buono siciliano che è una cornucopia di dolci, salati, fritti... Ebbene sabato mi è venuta voglia e ci ho portato Kiran ad assaggiare la granita siciliana - 4€ una media e 3 una piccola, queste qui sono medie:
Niente brioche, e forse abbiamo fatto male, ma consiglio Il Catanese per tutte le anime sperdute che per non si sa bene quale motivo si trovano in zona Lepanto, a Roma, e non sanno dove andare a parare. Ce n'è veramente per tutti i gusti... Unica pecca i due euro di coperto, che su 3/4 euro di consumazione sono un tantinello eccessivi, soprattutto se nessuno ti porta l'ordinazione al tavolo e si va a pagare al banco (problema aggirabile con un sorriso al guaglione in cassa che è ignaro di chi consumi li o via).
Con Kiran (che vi saluta tutti) abbiamo parlato delle nostre passioni per i coltellini svizzeri (e non), di nipoti e di raccolta differenziata. Gli scontrini NON vanno nella carta.
Poi volevo dir due parole anche su
Dire, Fare, Filmare
Allora, tra i miei lavori mi occupo di comunicazione per l’ABA Roma, no? E ultimamente c’è questo progetto molto figo, curato dai colleghi che producono la documentazione foto e video per social e archivi dell’ABA, che implica la pubblicazione (YouTube) di un nuovo video ogni mercoledì - io molto fiera delle storie in evidenza.
Sto progetto - Dire, Fare, Filmare - ha previsto che gli studenti di fotografia e video invitassero nel corso di un laboratorio 5 artisti, ognuno dei quali è stato coinvolto in due incontri. Nel primo si è approfondito il loro percorso creativo, nel secondo ogni artista ha presentato una performance ideata appositamente per il progetto, incentrato sulla documentazione artistica.
L’aula dove tutto è accaduto era acchittata come un salottino, sono usciti dei video documentari di 20 minuti/mezz’ora molto interessanti, che rendono l’arte contemporanea - spesso criticata, snobbata, non capita - molto umana.
Mi sono trovata in diversi momenti a sorridere, guardando i primi video, per quanto certe idee, associazioni, scelte di materiali alle quali non avrei mai pensato in realtà potessero emozionarmi o farmi ragionare o soffermare su un tema che magari è importante anche per me.
Non so se mi spiego, forse no, ma vi metto qua l’ultimo episodio pubblicato che per ora è il mio personal fav - anche se aspetto con ansia quell’enfant prodige di Thomas V.
e per finire
volevo condividere questa cosa adorabile che ho scoperto l’altra mattina.
Si tratta dell'iniziativa di un’università ungherese che, credendo nel potere che può avere una buona parola, un ringraziamento sentito o una manifestazione di ammirazione sincera, ha lasciato nel proprio sito un form anonimo per gli studenti, incoraggiandoli a usarlo quando avessero avuto qualcosa da ringraziare al personale. 🥹 Si chiama Thank a Teacher - we give space for gratitude, e vorrei più cose così al mondo.
Con questa chicca anche oggi ho ciarlato a sufficienza.
A presto e un beso,
Chiara